Vi siete mai chiesti perché i primi giorni di scuola, così come quelli che li precedono immediatamente, sono spesso costellati da un vortice di emozioni, alcune positive, altre negative, che travolgono gli studenti di tutte le età? Le ragioni sono molteplici e cambiano secondo l’età del bambino, della sua personalità e delle esperienze emotive e interpersonali avute fino a quel momento, fuori e dentro la scuola, e dalla scuola stessa (scuola dell’infanzia, elementare, media, superiore).

All’ingresso nella scuola dell’infanzia, i piccoli possono provare ansia rispetto alla separazione dalle figure di riferimento, che può generare una maggiore irritabilità e aggressività, difficoltà ad addormentarsi e incubi notturni. Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria è molto delicato poiché i bambini devono fronteggiare numerose richieste nuove e lo spazio del gioco, primario fino a quel momento, viene sostituito da un contesto più strutturato con richieste cognitive via via crescenti, a questo stadio si possono evidenziare problemi di inadeguatezza, bassa autostima, incertezza sulle proprie capacità di affrontare apprendimenti più complessi e contesti sociali nuovi. Nei bambini più grandi il rientro a scuola può risultare problematico a causa di esperienze negative passate, sia sul piano relazionale che didattico, dando spesso vita al cosiddetto “mal di scuola”: episodi di bullismo, di emarginazione, difficoltà con gli insegnanti, problemi relativi agli apprendimenti, possono minare la percezione della scuola come contesto positivo. Per gli adolescenti, poi, impegnati nelle scuole superiori, le ansie, verbalizzate o espresse attraverso sintomi fisici, si arricchiscono di ulteriori motivazioni: le richieste di autonomia e di responsabilizzazione, da parte del contesto scolastico e sociale, divengono sempre più forti e a volte sono percepite come insostenibili. Inoltre, le difficoltà incontrate nell’affrontare il difficile passaggio alla fase adulta si scontrano spesso con i tempi e le esigenze scolastiche.
Quando, come genitori, ci rendiamo contro che i nostri figli attraversano una fase di difficoltà legata al rientro a scuola, cosa possiamo fare? Innanzitutto è utile ricordare che un po’ di preoccupazione e di paura di fronte ai cambiamenti sono naturali, per cui è importante che noi, come genitori, manteniamo la calma e reagiamo il meno possibile alle loro “provocazioni”. Vederci tranquilli e positivi li aiuterà ad affrontare e a superare gli ostacoli delle situazioni nuove. E’ importante trasmettere loro che la scuola è un luogo positivo e che loro sono persone in gamba, in grado di affrontare le richieste dell’ambiente. Nella maggior parte dei casi questo è più che sufficiente e il disagio si esaurisce dopo un breve periodo di riadattamento ai ritmi scolastici.

Purtroppo ci possono essere situazioni in cui il sostegno di noi genitori non si rivela sufficiente ad allentare le paure connesse alla scuola e dove i sintomi fisici (come mal di testa, nausea, mal di stomaco, stanchezza cronica, alterazioni del sonno e dell’alimentazione) si protraggano nel tempo, allora sarà fondamentale rivolgersi ad un esperto in grado di comprendere le motivazioni che stanno all’origine del malessere e di aiutare il bambino a superare le sue difficoltà.

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